13 MAGGIO 2015
FIRMA IL NOSTRO APPELLO PER SALVARE IL PROGETTO GORGONA
L’isola carcere di Gorgona negli ultimi anni è stata un importante luogo di sperimentazionedove con successo sono state praticate nuove forme di convivenza tra umani e animali. Ora la decisione dell’Amministrazione Penitenziaria di esternalizzare le attività produttive, compresa la gestione degli animali presenti sull’isola, mette a rischio la sorravvivenza del progetto.
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L’esperienza innovativa di Gorgona costituisce un punto di riferimento unico sotto più profili: giuridico, etico, ambientale, sanitario e zooantropologico.
Chiediamo, quindi, al Ministro della Giustizia e a tutti i soggetti competenti:
- di salvaguardare l’esperienza di buone pratiche sviluppate in Gorgona nel corso di tanti anni, garantendo l’integrale continuità del progetto sviluppato ed evitando gestioni di stampo privatistico.
- che l’isola sia fruibile e accessibile e che nella gestione delle attività sull’isola siano applicati criteri di sostenibilità etica ed ambientale.
Partecipa anche tu al nostro appello!
Invia ora una email per salvare il progetto Gorgona e chiedere il proseguimento di un’esperienza in cui la rieducazione delle persone sia ispirata ai principi della nonviolenza e siano tutelate le eccellenze vegetali e tutti gli animali presenti sull’Isola.
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ho letto con attenzione la sua email e, così come ho fatto con gli altri cittadini, desidero risponderle per assicurarle che la Regione Toscana ritiene l'esperienza della Gorgona un modello.
Alla Gorgona è stato dimostrato come il carcere possa rispettare i principi di Cesare Beccaria: il principale obiettivo deve essere il recupero della persona.
La Regione Toscana non mancherà di continuare a sostenere, nel limite delle proprie competenze, questo percorso di reinserimento nella società e di salvaguardia e valorizzazione di un patrimonio naturalistico di inestimabile valore qual è quello dell'isola della Gorgona.
La ringrazio per avermi scritto poiché credo che la buona politica abbia bisogno e si alimenti solo con il confronto.
Con i miei più cordiali saluti,
Enrico Rossi