LUGANO - Si è conclusa con l'arrivo a Lugano la manifestazione promossa da Unia che, in occasione dello sciopero delle donne, da Mendrisio, passando per Chiasso, ha voluto sensibilizzare la popolazione ticinese su alcuni temi caldi quali parità salariali e aperture domenicali.
Parità salariali - Unia, davanti ai cancelli della Diantus Watch SA di Mendrisio ha voluto cogliere l'occasione per promuovere la campagna per l'ottenimento del minimi salariale a 3.300 franchi. Questo in seguito alle trattative nazionali di venerdì per i salari minimi nel settore orologiero che si sono concluse con una sostanziale sconfitta per il Ticino, unico cantone escluso dall'aumento minimo concesso dalle associazioni padronali.
Aperture domenicali - La carovana di Unia si è poi trasferita a Chiasso per protestare contro l'intenzione del padronato di estendere e generalizzare il lavoro domenicale. Situazione che per il sindacato Unia si traduce in: "Una vera e propria vergogna".
Il bus di Unia ha infine concluso il suo itinerario giungendo in Piazza Dante a Lugano dove la manifestazione ufficiale è diventata occasione per un dibattito e un confronto tra i presenti.
Foto Ticinonline/ManuelMeleleo
Parità salariali - Unia, davanti ai cancelli della Diantus Watch SA di Mendrisio ha voluto cogliere l'occasione per promuovere la campagna per l'ottenimento del minimi salariale a 3.300 franchi. Questo in seguito alle trattative nazionali di venerdì per i salari minimi nel settore orologiero che si sono concluse con una sostanziale sconfitta per il Ticino, unico cantone escluso dall'aumento minimo concesso dalle associazioni padronali.
Aperture domenicali - La carovana di Unia si è poi trasferita a Chiasso per protestare contro l'intenzione del padronato di estendere e generalizzare il lavoro domenicale. Situazione che per il sindacato Unia si traduce in: "Una vera e propria vergogna".
Il bus di Unia ha infine concluso il suo itinerario giungendo in Piazza Dante a Lugano dove la manifestazione ufficiale è diventata occasione per un dibattito e un confronto tra i presenti.
Foto Ticinonline/ManuelMeleleo
..avrei voluto PARTECIPARVI ma dopo che ho saputo che UNIA era il promotore, non ne ho proprio avuto voglia e il motivo è questo:
RispondiElimina- poco più di 1 anno fa ero presente in piazza a Lugano per dare voce (con cartello pure) a oggetti in quel momento molto importanti e che potevano esserci negati (ora non ricordo bene).
Solamente che, visto che c'erano pure dei diritti per lavoratori frontalieri che potevano venir calpestati, si è DATO VOCE SOLO A QUELLO E, UN CAMERAMEN, MI HA PURE CHIESTO SE NON ERO ITALIANA (della RAI mi sembra fosse) PER INTERVISTARMI (altrimenti non serviva). DALLA TV DELLA SVIZZERA ITALIANA NON È ARRIVATO NESSUNA RICHIESTA DI COMMENTO E, OLTRE A SEMBRARE INVISIBILE, PURE DELLE PERSONE DI UNIA CON CUI AVEVO AVUTO A CHE FARE POCHI MESI PRIMA IN OCCASIONE DI UN POSTO DI LAVORO (SCIOPERO ATTIVO) DOVE LORO ERANO INTERVENUTI E C'ERANO PER DIVERSI GIORNI (ma io avevo aderito ad un altro sindacato), INVECE DI SALUTARMI O, COMUNQUE, FARMI SAPERE CHE LA MIA PRESENZA ERA BEN ACCETTA, MI HANNO "SNOBBATO" COMPLETAMENTE, dunque mi ha lasciato MOLTO "L'AMARO IN BOCCA".
- dunque ho messo CONDIVIDO E NON CONDIVIDO per questo motivo.
RispondiEliminaCONDIVIDO LA MANIFESTAZIONE
NON CONDIVIDO IL COMPORTAMENTO DI UNIA NEI CONFRONTI DEGLI SVIZZERI (e non sono di certo razzista) E DI ME COME PERSONA (che una persona che era presente mi conosceva benissimo, mi ha visto e mi è pure passata accanto facendo finta di nulla!! E IO NON CI STO.